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Osiamo insieme. Per il bene comune

di Fabrizio Fantuzzi

Sto leggendo “Don Camillo e il suo gregge”.

Don Camillo guardò in su verso il Signore dell’altar maggiore e disse “Gesù, al mondo ci sono troppe cose che non funzionano”. “Non mi pare” rispose il Signore “al mondo ci sono soltanto gli uomini che non funzionano. Per il resto ogni cosa funziona perfettamente”.

Don Camillo camminò un po’ in su e giù, poi si fermò davanti all’altare; “Gesù” disse, “ se io comincio a contare: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette e vado avanti per un milione di anni sempre a contare, ci arrivo in fondo alla conta?”. “No”, chiosò il Signore, “tu, così facendo, sei come l’uomo che, segnato un gran cerchio per terra, comincia a camminare attorno ad esso dicendo < voglio vedere quando arrivo alla fine >. Non ci arriveresti mai”.

Don Camillo, che mentalmente già camminava su quel gran cerchio, sentì l’inquietudine di chi, per un istante, tenta di affacciarsi alla finestra che dà sull’infinito. “Eppure”, insisté Don Camillo, “ io dico che anche il numero deve avere una fine. Soltanto il Signore è eterno e infinito e, se il numero non avesse fine, sarebbe eterno e infinito come Dio”.

Don Camillo e il sindaco Peppone, nei primi anni del dopo-guerra, iniziano il loro conflitto personale fatto di sberleffi, burle, visioni opposte e complementari. Perché si sa: spesso gli estremi sono così opposti che si ricongiungono sull’altra parte.

In questa trilogia letteraria, il nostro Giovannino Guareschi mette in evidenza, in chiave comica, la realtà italiana del dopoguerra con protagonisti i fronti del Biancofiore e del P.C.I.

Una realtà sì opposta, ma accomunata nel conseguimento dello sviluppo dell’Italia impoverita dalla seconda guerra mondiale: le stesse persone, che combatterono sullo stesso fronte e a volte da commilitoni, ora si trovano schierate come avversari in politica.

Oggi abbiamo di certo fronti politici avversi, ma non sono alla ricerca di un punto in comune.

Chiedo al lettore: saremmo ancora capaci oggi di osare assieme come i commilitoni sovra accennati?

Copertina del libro di Giovannino Guareschi “Don Camillo e il suo gregge”

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