Nelle Elementari si torna a 4 livelli di giudizio in pagella. Dalla pagella alla brace
Quando i mulini erano bianchi e le pagelle avevano i voti
Ogni tanto il Governo di turno pensa a cambiare qualcosa della scuola, e in particolare della scuola Elementare. E’ di questi giorni infatti un emendamento del Governo, inserito nel Disegno di legge sulla revisione del voto in condotta, che farà tornare i giudizi sintetici nella pagella, da insufficiente a ottimo. Per la verità si era anche considerato di reintrodurre i voti numerici in pagella, anche se poi si è trovata la mediazione inserita nell’emendamento. Questa modifica si propone di cancellare la riforma della ministra 5stelle Azzolina che invece consisteva in griglie descrittive basate su 4 livelli: in via di acquisizione, base, intermedio, avanzato.
Questa griglia cercava di attuare una valutazione formativa che non solo considerasse quanto un alunno sa fare ma anche i suoi miglioramenti.
Di fronte a questi continui cambiamenti, di cui daremo conto in seguito, le famiglie sono disorientate. Si fa notare che dal 1926 si tratterebbe dell’ottavo cambiamento riguardante le pagelle della scuola primaria (elementare). Dal 1926 al 1977 i voti sulle pagelle erano espressi in numeri, come ricorda bene chiunque abbia frequentato quelle scuole fino agli anni ’70. Poi vennero i “giudizi” che esprimevano una sintesi delle osservazioni sistematiche raccolte durante l’anno scolastico. La ministra Iervolino introdusse poi le lettere (A, B, C, D, E), mentre il ministro Luigi Berlinguer ripropose i giudizi. Con la successiva ministra Gelmini si tornò ai numeri, mentre come anticipato in apertura, la ministra Azzolina li azzerò introducendo 4 livelli.
L’attuale ministro “dell’istruzione e del merito” Valditara afferma che questi livelli sono incomprensibili e appoggia l’ennesimo cambiamento. Se un genitore ha avuto la ventura di avere più figli nati un po’ distanti negli anni uno dall’altro, avrà avuto lunghe sedute per confrontarsi con gli insegnanti al momento della consegna delle pagelle.
Un noto pedagogista come Daniele Novara senza mezzi termini chiama “disastro” questa ultima modifica e spiega che “questo governo e questo ministro hanno solo l’idea di tornare indietro”. Molti temono che questa prima retromarcia sia solo una tappa per poi tornare ai voti.
Intanto però bisognerebbe chiedersi perché la scuola Elementare sia da sempre terra di conquista per ogni nuovo Governo e perché a pagare debbano essere alunni, famiglie e gli insegnanti.
In altri settori i Governi non riescono a spostare una virgola, pur dichiarando che cambieranno le regole in favore degli utenti (si vedano in proposito i tassisti e le concessioni balneari). Si vede che la scuola e quella Elementare in particolare conta poco e interessa ancora meno alla politica e alla società.
Non rimane che citare un vecchio adagio, con una opportuna modifica: dalla pagella alla brace.