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Migrantes. La Pastorale della mobilità umana nella Chiesa locale

di Giorgio Bonini, Direttore Ufficio Migrantes Diocesi Modena-Nonantola

Fonti iconografiche Archivio NOTIZIE, settimanale della Diocesi di Carpi. “Messe des francophones” una nutrita presenza di sacerdoti e laici di origine straniera con il vescovo Erio Castellucci

Una delle più importanti ricadute del Concilio Vaticano II sulle Chiese locali, è stata l’istituzione di organismi pastorali in cui le varie espressioni del popolo di Dio, potessero portare la propria esperienza e compartecipare alla Missione evangelizzatrice della Chiesa.

Oggi è del tutto normale, sia all’interno della Chiesa che all’esterno parlare di Consigli Pastorali, di Uffici Pastorali, di Consulte, in cui cioè è la dimensione comunitaria a diventare protagonista, uno stile di Chiesa che il percorso Sinodale voluto da Papa Francesco ha ulteriormente accentuato nella sua dimensione di ascolto e di apertura.

Nella Chiesa locale i Consigli pastorali diocesani, gli Uffici pastorali (giovani, famiglia, iniziazione cristiana, centro missionario, pastorale sociale e del lavoro …), i Consigli Pastorali parrocchiali, hanno oramai una esperienza pluridecennale. L’Ufficio pastorale più giovane a Carpi e a Modena è proprio quello della mobilità umana, Migrantes.

Avviato a seguito della partecipazione di alcuni referenti delle due diocesi ai corsi di formazione per nuovi direttori della Fondazione Migrantes della CEI, i due uffici sono attivi dal 2009 e quindi hanno 15 anni di vita.

In una prima fase, la Pastorale della mobilità umana nella nostra Chiesa è stata soprattutto impegnata a trovare un proprio spazio, fra l’azione caritativa (le Caritas diocesane e quelle parrocchiali) e i percorsi di iniziazione cristiana alla fede e le celebrazioni liturgiche. Mentre iniziavano le prime sperimentazioni di comunità immigrate, con la presenza dei cappellani spesso confusi con i presbiteri di origine straniera che nel frattempo stavano diventando una presenza attiva in tante parrocchie, Migrantes era riconosciuta per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

Il Messaggio del Santo Padre in occasione della GMMR era se non l’unica, la principale occasione attraverso la quale gli uffici Migrantes di Modena e Carpi, potevano veicolare l’insegnamento della Chiesa sulla mobilità umana ed allo stesso dare uno spazio alle comunità immigrate cattoliche che nel frattempo si erano consolidate e stavano diventando una realtà importante della Chiesa locale.

Veniamo quindi ai giorni nostri, in cui sono due gli elementi che hanno dato un ulteriore impulso al riconoscimento della Pastorale della Mobilità Umana.

Da un lato, lo abbiamo già citato, il percorso sinodale. Specialmente le prime fasi del Sinodo ci hanno permesso di aprire una nuova fase di interlocuzione con le comunità immigrate cattoliche che hanno potuto vivere la dimensione di una chiesa-in-ascolto, dando a quelle comunità un messaggio di riconoscimento ed apertura veramente innovativo. Abbiamo così offerto alle comunità delle opportunità formative sul Sinodo, il suo significato e sui suoi obiettivi; ma poi sono state le stesse comunità immigrate che hanno adottato lo stile sinodale nei propri percorsi di riflessione. Ad esempio nel percorso sinodale sono state coinvolte le comunità Rom e Sinti, prima del Sinodo impensabile.

Posso dire che è stato motivo di particolare soddisfazione che in una delle occasioni di restituzione nel Consiglio Pastorale diocesano modenese (di cui il nostro ufficio fa parte), il relatore per il Sinodo abbia sottolineato come dai contributi raccolti, in tema di celebrazioni eucaristiche, mentre per gli ‘indigeni’ una messa che dura tre quarti d’ora è già troppo, per le comunità africane una messa per dirsi tale deve durare non meno di due ore! Siamo sul crinale dell’anedottica, però è indicativo di come stia cambiando l’approccio nelle relazioni fra comunità parrocchiali locali e comunità immigrate.

L’altro elemento è stato la pubblicazione delle LINEE GUIDA PER UN UFFICIO DIOCESANO/NAZIONALE PER LA PASTORALE DELLA MOBILITÀ UMANA a cura della SEZIONE MIGRANTI E RIFUGIATI DICASTERO PER IL SERVIZIO DELLO SVILUPPO UMANO INTEGRALE, che sono una sorta di summa dell’insegnamento della Chiesa sulla mobilità umana.

Sulla base delle linee guida, con il gruppo di lavoro nel frattempo formatosi attorno agli uffici pastorali (che noi chiamiamo Equipe interdiocesana di Migrantes) abbiamo avviato un percorso di ripensamento del nostro ruolo pastorale, passando da compiti prevalentemente organizzativi, ad un ruolo di riflessione e di elaborazione pastorale.

L’Equipe interdiocesana è formata da persone che provengono da parrocchie e da comunità immigrate, che hanno sviluppato uno stile di lavoro insieme da oltre tre anni, con le fatiche e le difficoltà a reggere la responsabilità della pastorale migratoria che diventa sempre più impegnativa da portare avanti. Proprio per non disperdere il patrimonio di relazioni e di competenze costruito in questi anni, l’Equipe si è data due obiettivi:

– allargare la composizione della equipe interdiocesana favorendo la partecipazione sia di rappresentanti di realtà civili e sia di referenti dei diversi settori pastorali e delle parrocchie;

– realizzare uno strumento pastorale nella forma di linee guida che traduca nella dimensione concreta dei luoghi pastorali del nostro territorio, i principi e gli orientamenti che ci vengono dalla Chiesa Universale nella consapevolezza che la sfida della mobilità umana è la sfida sul futuro della Chiesa stessa

Nel primo semestre del 2024 abbiamo quindi creato delle occasioni di incontro e di conoscenza reciproca con gli Uffici Pastorali ed in particolare il Centro Missionario, l’Ufficio Catechistico e la Pastorale sociale e del lavoro.

Ogni incontro è stato caratterizzato da due momenti:

– ascolto: l’intervento/testimonianza/riflessione di una o più persone che fanno parte degli uffici pastorali, o di una parrocchia o di una realtà della società civile, come l’università o il comune;

– proposta: confrontarci su nuove attività o buone prassi già in essere, confrontandole con l’insegnamento della Chiesa, il Magistero (Il Sinodo e le Linee guida sulla pastorale della mobilità umana).

Chiuderemo questa fase con una giornata di condivisione che si terrà domenica 30 giugno 2024 in cui faremo un bilancio del lavoro svolto e faremo il programma pastorale per il 2024, senza dimenticare che il 2025 sarà anno giubilare.

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