L’italiano: i miei pensieri con tante sfumature
Il mio primo incontro con la città di Carpi
Da EroStraniero n. 2/8 – Settembre 2016
Prima di venire a Carpi non immaginavo come fosse.
Sono venuta ad incontrare il mio ragazzo. La città di Carpi non era il mio primo interesse, che era tutto rivolto ad un carpigiano.
Mi sono accorta subito che il tempo qui passa diversamente. Gli orari dei negozi erano diversi da quelli del mio paese. All’una, quasi mai avevo fame per fare la pausa pranzo. Mi divertivo ad andare in centro a vedere la città abbandonata in piena giornata. Dopo, mi divertivo ancora a vedere come ,verso le ore 15, la città si riprendeva, resuscitava.
Era Giugno quando sono stata a Carpi per la prima volta e faceva un caldo da morire. C’era la famosa afa. Senza gli occhiali da sole era meglio stare a casa. Qui d‘estate il sole ti abbaglia, picchia. Dopo alcuni giorni ho capito che gli occhiali sono multifunzionali, sono un “must have”. Si portano dalla mattina presto alla sera tardi. Sono un “gadget” un accessorio. Si indossano mentre si parla con qualcuno, mentre di sera si usano come fermacapelli. Si fa così perché gli occhiali sono semplicemente belli. La bellezza qui conta molto. Ogni domenica mattina le belle carpigiane e carpigiani fanno le sfilate di moda. Invece io faccio parte di quelli che fanno le vasche sotto i portici alla sera tardi. Comunque, dopo un po‘, mi sono comprata anch’io un paio di occhiali, certamente un paio di quelli all’ultima moda. Credevo che l’Italia fosse più disordinata e un po’ trascurata. Invece, c’è tutto bello, preciso. Ci sono anche i pattumi blindati!
A Carpi c’è una bella cosa. Si sente una forza di fare, forza di muoversi, forza di cambiare, anche fin troppo.
C’è una voglia di incontrarsi e condividere le idee. Quasi ogni sera si può trovare una bella occasione per uscire in centro. La città organizza tantissimi incontri su vari temi. Tante persone fanno volontariato perché a loro piace stare insieme. Complimenti da parte mia.
L‘altra cosa bella è il mercato in piazza Martiri. E la gelateria a chilometro zero, vicina al centro storico.
Alcuni dicono che gli Italiani sono lenti, poco agili e un pò pigri. Per un carpigiano questo non vale per niente. Lui o lei è sempre di fretta. Fretta quando mangia, fretta quando guida; tutti hanno tanta fretta. Per fortuna non hanno fretta a parlare. Se no, non avrei capito niente di questa lingua così bella, che mi piace ogni giorno di più. Con l’italiano riesco ad esprimere i miei pensieri con tante sfumature, cosa che non è possibile in tutte le lingue. Ora che parlo l’italiano meglio, mi trovo bene. Questa è una regola che vale dappertutto e per tutti. Parlare la lingua nel Paese in cui ti trovi è indispensabile. Conoscendo la lingua, in qualche maniera, si sistema la vita. Si trovano le amiche, si trova il lavoro, insomma si vive meglio.
Grazie alla scuola ”Ero Straniero” e alle cose che ho imparato sulla cultura italiana, mi sento sempre di più immersa nella vita quotidiana di questa città.
lvana Erié, Studentessa di Ero Straniero