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Lavoro libero o lavoro sfruttato? Un’opportunità di conoscenza

Festival della migrazione

di Emanuela Spigato

Nella settimana tra il 26 e 30 Novembre si è svolto il Festival della migrazione dal titolo “EUROPA-AFRICA andata e ritorno” i cammini e le storie che rigenerano l’Italia. L’evento ha coinvolto molte città tra cui Bologna, Ferrara, Rovigo e diversi comuni della provincia di Modena. Il Festival è stato promosso dalla fondazione Migrantes e APA (Associazione Porta Aperta) con il patrocinio di diversi enti e Comuni e con il sostegno di diverse Fondazioni.

Il ricco programma ha spaziato da conferenze su temi attuali alla presentazione di mostre, libri, film, laboratori artistici fino a testimonianze di “viaggi della speranza”, tutte di altissimo livello, come testimoniano coloro che hanno partecipato a più eventi.

Personalmente ho partecipato al convegno svoltosi Venerdì 29 Novembre alle 21.00 presso l’Auditorium Loria intitolato “ lavoro libero o lavoro sfruttato?”.

La conferenza si è aperta con la testimonianza di alcune persone provenienti da paesi extra-europei, che lavorano e vivono in Italia da molto tempo, come dimostrazione che l’integrazione di stranieri nel tessuto sociale è possibile e può portare ricchezza al paese.

Dopo di che, hanno portato il loro pensiero l’avvocato Gian Andrea Ronchi e il professor Marco Omizzolo.

Il loro racconto sul invischiamento sociale, politico ed economico di alcune realtà era così preciso e approfondito che si comprendeva che veniva dall’esperienza fatta sul campo di chi ha le mani in pasta.

Hanno parlato di lavoro nero, invisibili (il disagio nascosto), caporalato, collusione tra Stato e mafia, di leggi basate su pregiudizi e stereotipi.

Inoltre hanno richiamato l’attenzione sull’importanza delle parole usate, perché con esse si forma e si esprime il pensiero sulle situazioni.

La conferenza è durata più di due ore, in cui si è detto tanto ma non si è esaurito l’argomento che ha mille sfaccettature.

Ha chiuso la seduta Sara Donatelli, una giovane impegnata nella divulgazione delle attività antimafia messe in campo nel nostro territorio. A tal proposito lei e altri giovani attivisti hanno aperto un sito informativo dal nome “Mafia Sotto Casa”, facilmente consultabile da chi vuole essere informato sull’argomento.

All’incontro non c’erano molti partecipanti nonostante l’argomento fosse molto interessante e di attualità, ma grazie alla splendida organizzazione l’evento come molti altri sono stati registrati e sono disponibili in rete.

L’immigrazione è un tema scottante che spesso porta a atteggiamenti ambivalenti con accese discussioni di pancia o ad ignorarlo. Il tessuto sociale italiano sta cambiando è prima o poi ognuno di noi dovrà farci i conti.

Iniziative come il Festival dell’immigrazione che dà voce a chi non ne ha, può aiutare a vedere questa realtà in modo diverso dal comune sentire, dettato spesso dalla propaganda politica o dall’influenza dei social media.

Un cittadino che si dà l’opportunità di accedere a diverse fonti di informazioni, ha la possibilità di farsi un pensiero critico e indipendente sulle diverse realtà sociali e così può vivere più liberò da paure causate spesso dal pregiudizio e dall’ignoranza.

Da destra: Sara Donatelli, Marco Omizzolo, moderatore Luigi Lamma, Gian Andrea Ronchi, due componenti della Consulta Terre d’Argine per testimoniare il proprio operato

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