Lavorare o vivere? La ricerca di una vita autentica
Le grandi dimissioni: un nuovo fenomeno sociale
In questi ultimissimi anni, complice la pandemia che abbiamo appena attraversato, qualcosa è cambiato nella società. Dapprima il fenomeno è stato notato negli Usa e in altri paesi, poi anche in Italia ha assunto dimensioni non più trascurabili. Molte persone, soprattutto giovani, abbandonavano il lavoro che stavano facendo per abbracciarne altri più soddisfacenti, ma soprattutto per fare una vita diversa.
Un recente libro che ha affrontato il fenomeno si intitola Le grandi dimissioni.
Pare che il fenomeno abbia già interessato due milioni di persone nel nostro Paese.
Del resto un’indagine svolta in 140 Paesi aveva evidenziato che l’80% degli occupati odiava il proprio lavoro. Questa percentuale può sembrare eccessiva se non si considera che il lavoro spesso è svolto in condizioni non certo ottimali per i ritmi, lo scarso coinvolgimento, la ripetitività, l’ambiente, la sicurezza, ecc…
Sempre più persone durante la pandemia hanno pensato che la vita è una sola ed è anche precaria, per cui vale la pena di spenderla bene, a cominciare dal lavoro. Considerato poi che l’Italia spesso non offre un lavoro corrispondente agli studi, si è cominciato ad avere una fuga da posti sottopagati e che non davano soddisfazione. Ed è nel contempo iniziata la ricerca di un lavoro più appagante, non sempre e solo in termini economici. Una scelta effettuata da molti giovani, quando ne hanno avuto l’occasione, è stato il lavoro agile (smart working). Ma molti non hanno disdegnato la scelta di tornare a lavori manuali e in località fuori mano, ma a contatto con la natura.
Le ricerche segnalano come un dato piuttosto diffuso un malessere emotivo di tanti e l’assenza di valori e di riconoscimenti dei lavoratori in troppe aziende.
Per ora si evidenzia questa nuova ricerca di equilibrio tra la vita professionale e la vita privata. Tra i tanti, due giovani, una modenese e un mantovano, che facevano coppia e abitavano a Reggiolo, hanno deciso un cambio totale di vita, insoddisfatti di quella precedente e dopo una vacanza si sono stabiliti a Fanano, sull’appennino modenese e lavorano in un rifugio a 1200 metri. La loro scelta, ritenuta emblematica ha ricevuto l’attenzione del Corriere della sera che ha loro dedicato una pagina. I due giovani dichiarano “Ricominciamo sull’appennino: liberi da ansie, stress e traffico”.
A questo proposito viene in mente una scritta su un muro di Bologna di qualche anno fa che diceva “E’ questa la vita che desideri?” Allora sembrò una frase romantica e astratta, ma pochi anni dopo è diventata del tutto realistica. E la stessa domanda se la devono essere posti in molti e fra loro vi è stato chi ha scelto un deciso cambio di vita.