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L’ascolto che guarisce. Fare bene il bene

A Carpi, conferenza di Padre Arnaldo Pangrazzi

di Valeria Canè

Trentino brillante e profondo, Padre Arnaldo Pangrazzi si è presentato in modo semplice ma molto competente davanti ad una sala gremita: tante persone, dai volontari AVO a persone incuriosite dal titolo della conferenza. Nessuno è stato deluso, anzi oltre alla conferenza e al proficuo scambio di osservazioni era presente anche un nutrito banchetto di libri dell’autore che sottolineavano la sua cultura e professionalità.

La “ricetta per guarire” di Padre Pangrazzi si basa sulla empatia, sull’ascolto attento e sul dialogo sanante. Occorrono delle competenze da affinare:

l’accoglienza, la pazienza ( con la fretta non si ottiene nulla), la presenza, il calore e l contatto umano e il dialogo gentile.

La comunicazione con il malato deve instaurare rapporti positivi, liberare tensioni e sentimenti negativi, chiarire situazioni e conflitti, generare intimità anche tra i familiari, trasmettere sostegno e affermazione. Occorre “essere “ per il malato, accompagnare, se necessario fino al tramonto della vita nel modo più naturale possibile, sciogliendo i nodi che eventualmente si presentassero.

Padre Arnaldo afferma che se le emozioni ( naturali espressioni dei nostri stati d’animo) non trovano modo di essere sfogate possono farci ammalare. Quindi occorre un alfabeto del cuore, crocevia di tutte le nostre emozioni. Un alfabeto che ci aiuti a tessere un’ecologia della salute, l’arte di capire e governare le energie emotive perché siano la nostra ricchezza e non siano la causa di malattia.

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