La democrazia è per i forti
Contrariamente a un certo modo di pensare, occorre più forza psicologica ed etico-sociale in democrazia che non nei sistemi autocratici. Soprattutto nei periodi storico-politici che presentano instabilità sociali ed economiche.
Per alcuni la libertà può generare inquietudine e insicurezza, ragione per cui molti preferiscono le “catene” rappresentate da governi autoritari che riducono gli spazi di libertà, ma promettono maggiore sicurezza. Freud ci ricorda che quando le persone si sentono vulnerabili ricercano un padrone con il bastone che promette un avvenire luminoso. La psiche umana è tendenzialmente conservatrice e cerca la sicurezza.
Per questo chi crede nella democrazia ha principi e comportamenti che richiedono solidità psicologica, etica e sociale. Soprattutto quando si è in presenza di cambiamenti che di per sé non sono necessariamente destabilizzanti, ma possono diventarlo per tanti.
Inoltre alcune posizioni politiche sfruttano le incertezze e le insicurezze che in tali periodi si accrescono, promettendo sicurezza a scapito di alcune libertà.
Basti pensare al fenomeno della globalizzazione e a quello delle migrazioni, per avere due esempi di come il sistema democratico può essere messo in discussione.
La globalizzazione perché ha infranto l’idea della piccola patria, del guscio nel quale ci si sentiva protetti e riconosciuti. Inoltre ha reso più complesse le pratiche economiche che diventano interdipendenti con altri Paesi.
L’identità nazionale a sua volta viene assimilata ai valori tradizionali, patria, famiglia, ecc…,
escludendo le nuove identità personali e sociali che prepotentemente si stanno affacciando.
Lo straniero viene identificato (in maniera paranoica) come una minoranza che mette in discussione l’identità e l’integrità della nazione.
Da questa sia pur sommaria descrizione risulta evidente che i principi democratici che guidano le politiche e i comportamenti della gente, possono sembrare troppo fragili rispetto alle novità che ogni giorno l’impatto con la modernità comporta.
Inoltre in democrazia le minoranze che non governano, fanno legittimamente opposizione e controllano l’operato di chi governa, richiamando l’attenzione sulle promesse non mantenute e sulle incoerenze di questi. Cosa che accade più difficilmente nelle autocrazie.
Per tutte queste ragioni occorre aver fiducia nel valore superiore della democrazia, rispetto ad altri sistemi, convinzioni ferme e nervi saldi rispetto alle sirene che offrono il ritorno a un presunto ordine del passato.
Ma le convinzioni etico-politiche-sociali di chi vive in democrazia e ne riconosce il valore superiore agli altri sistemi politici, necessitano di persone forti, con idee chiare e la capacità di scegliere. Tutte cose che nei sistemi autocratici sono delegate ai vertici del sistema e che pertanto non richiedono forza psicologica ed etico-sociale, come erroneamente si pensa.
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