EroStraniero ponte tra culture. Carpi attraverso gli occhi dei bambini
Inclusione e futuro da costruire insieme
Chi scrive è cresciuta a Carpi, figlia di una famiglia venuta da lontano. Carpi, una casa che mi ha accolto, mi ha dato opportunità e mi ha fatto sentire parte di una comunità.
di Hamail Mahboob
Immaginate una città dove i bambini siano davvero protagonisti, non solo spettatori passivi delle scelte degli adulti, un luogo in cui le loro idee e necessità guidano il cambiamento. Carpi guarda al futuro con gli occhi dei bambini, costruendo uno spazio a misura dei loro sogni, un centro urbano in cui i parchi siano pensati per stimolare creatività e inclusione, lo sport sia accessibile a tutti, le strade siano sicure per andare a scuola in autonomia e la cultura non sia un lusso, ma un diritto garantito.
Questo è il cuore del manifesto “Se i bambini potessero votare”, una visione che punta a trasformare Carpi in un luogo sempre più accogliente e vivibile per i suoi cittadini più giovani. Il progetto mette in luce esigenze precise: parchi più stimolanti, con spazi che favoriscano esplorazione, creatività e movimento. Non solo scivoli e altalene, ma carrucole, ponti tibetani, angoli di lettura immersi nel verde e giardini curati dove giocare in libertà. Tra le idee più affascinanti emerse, una “biblioteca tra gli alberi”, dove i libri si scambiano senza vincoli, dando vita a un’esperienza di condivisione e scoperta. Esperienze simili hanno già preso vita in altre città italiane, come Milano, dove esistono biblioteche all’aperto in parchi urbani. A Carpi, questa idea potrebbe diventare realtà con il coinvolgimento delle scuole e delle biblioteche locali.
L’idea di costruire una città più a misura di bambino non è solo un’utopia, ma una visione che Carpi ha già iniziato a trasformare in realtà. Negli ultimi anni, sono stati realizzati nuovi spazi dedicati allo sport libero, come il playground del Parco della Cappuccina e i campetti polifunzionali di Fossoli. Anche il progetto “Strade scolastiche” sta prendendo piede, con l’obiettivo di ridurre il traffico davanti alle scuole e favorire una mobilità più sostenibile e sicura. Per rendere i parchi ancora più accessibili, è fondamentale che i bambini possano raggiungerli in sicurezza. Il progetto “Strade scolastiche” è un passo avanti in questa direzione, ma servono anche percorsi pedonali più protetti e un’estensione del bike-sharing che includa biciclette per bambini, permettendo loro di muoversi in autonomia senza dipendere sempre dagli adulti.
Chi scrive queste righe è cresciuta a Carpi, figlia di una famiglia arrivata da lontano. Eppure, questa città non è mai stata solo un punto sulla mappa, ma una casa che mi ha accolto, mi ha dato opportunità e mi ha fatto sentire parte di una comunità. Oggi più che mai, Carpi deve essere un esempio di inclusione, un luogo dove ogni bambino, indipendentemente dalla sua storia, si senta visto, ascoltato e valorizzato. Il manifesto affronta con forza il tema dell’integrazione scolastica e sociale, ribadendo l’importanza di classi miste e di progetti come ‘Erostraniero’, che non solo offrono supporto linguistico e scolastico ai bambini e adulti di origine straniera, ma costruiscono ponti tra culture, rafforzando il senso di appartenenza e di condivisione.”
Carpi ha già fatto passi avanti per diventare una città a misura di bambino, ma l’articolo ci ricorda che il cambiamento non è mai finito. Le idee ci sono, le iniziative sono in corso, ma serve la volontà di tutti per trasformarle in realtà. Il futuro di Carpi si costruisce oggi, ascoltando chi lo abiterà domani: i nostri bambini. Il loro sguardo è la bussola per disegnare una città più inclusiva e sostenibile, ma serve l’impegno di tutti: istituzioni, famiglie, educatori e cittadini. Perché una città a misura di bambino è, in fondo, una città migliore per tutti.
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