Centro diurno Isa Bertolini al Vallauri
Il 20 Gennaio le signore del centro diurno “Isa Bertolini” hanno incontrato le allieve delle prime dell’indirizzo moda dell’istituto Vallauri. La visita è parte del progetto scolastico “tradizioni artigianali “, voluto e realizzato dalla professoressa Antonella Spagnolo. Le signore del centro diurno sono entrate nel laboratorio dell’istituto da una porta laterale, alcune spingendo il loro deambulatore, altre reggendosi al braccio delle accompagnatrici per avere un passo più sicuro. Donne consumate nel fisico dall’età e dalle fatiche, ma spiriti forti e combattivi. Temprate dalla seconda guerra mondiale durante la giovinezza e protagoniste indiscusse del boom economico degli anni cinquanta e sessanta, quando Carpi era leader nella maglieria italiana. Giulia, l’animatrice del centro diurno le ha presentate una ad una e loro con lucida e precisa memoria si sono raccontate. Mogli, madri che si sono emancipate dal loro ruolo tradizionale per diventare appassionate e preparate professioniste. Nel dopoguerra la necessità di ricostruire era molto pressante e molte di loro hanno cominciato fin da giovanissime a lavorare come apprendiste, chi nelle sartorie, chi in fabbrica e altre aiutando le madri dopo la scuola. Consapevoli che senza una solida e profonda conoscenza del mestiere sarebbe stato difficile mantenere una buona qualità del lavoro, molte si sono formate sul campo lavorando e studiando.
Ogni magliaia aveva una sua specializzazione nell’iter di confezionamento del capo di maglieria ed era importante lavorare bene, con competenza e precisione per agevolare il compito delle altre. C’era un grande spirito di appartenenza alla ditta in cui si lavorava dove, in molti casi, si trascorreva quasi tutta la propria vita lavorativa. Attingendo dalla loro esperienza hanno narrato di quando andavano in fabbrica a prendere i fagotti pieni di maglie da cucire e li caricavano sulle biciclette per portarli a casa oppure di quando scoppiò un incendio, durante il giorno di chiusura che causò la morte di due bambini che abitavano sopra alla fabbrica. Da questi e altri racconti è nato un confronto costruttivo tra le allieve e le signore sull’ importanza di studiare con accuratezza e costanza per poter lavorare in sicurezza e con competenza.
Le studentesse hanno esibito con orgoglio i loro cartamodelli e spiegato i loro progressi. Hanno mostrato i capi più originali realizzati dalle ragazze che si sono diplomate, come esempio di quali competenze si possono raggiungere seguendo con diligenza il percorso di studio. L’incontro è terminato con l’invito ad andare alcuni pomeriggi al centro diurno a fare qualche laboratorio insieme per apprendere i vecchi mestieri femminili.
Emanuela Spigato